Immagine dal web
Abbracciami, di quell’abbraccio senza memoria che sfida il tempo e ondeggia sulla realtà liquida e inconsistente di questi giorni curvi.
Stringimi, in silenzio e spegni la luce, voglio vedere che effetto fa sentirsi come un equilibrista su una fune.
Avvolgimi e non lasciare fuori niente di me, neppure tutte quelle linee sghembe che giocano a nascondino tra i miei pensieri.
Ascoltami, c’è ancora tanto che non sai e ci sono sere che somigliano alla luce d’ambra di un lampione, in una strada di montagna deserta, tutta da riempire.
Riempimi, di tutti quei pensieri aquilone a cui possiamo dar vita insieme.
Aiutami ad animare questo piccolo teatrino dimenticato nel bosco e fammi luce con il bouquet dei nostri desideri comete.
Raggiungimi, seguendo quel canto sussurrato dal vento che ho soffiato in una bolla di sapone.
Ti aspetto e intanto cucio vestiti colorati per le nostre marionette da animare.
anche qui .. un dondolio.
RispondiEliminaed un colore della tavolozza.
eppure, quando l'ho scritta, il mare era burrascoso. nelle parole cerco riparo.
RispondiEliminale tue scialuppe di salvataggio.
RispondiEliminaricordati però che è sempre buona norma dirigersi verso un porto sicuro (nelle scialuppe si balla sempre un po' troppo).
Un porto sicuro non l'ho ancora trovato, probabilmente non ho cercato bene. a pensarci meglio, non ho cercato affatto :)vorrà dire che ballerò ancora per un po' :)
RispondiEliminaper rimanere in tema: persino il comandante più avventuroso ha una rotta in mente ..
RispondiEliminaio sono la ballerina di Mirò: niente rotte, solo pirouettes ;)
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