6 ottobre 2008

scivolo sott'acqua




Scivolo sott’acqua e il gallo canta, anche se sono le 13.00. Scivolo sott’acqua e il gallo continua a cantare, anche se sono solo le 13.01. Il gallo canta e io non mi sveglio, lo ascolto sott’acqua e scivolo, scivolo giù fino ad accarezzare il fondo con le mani. Movimenti lenti, ma decisi, sott’acqua è così, ci vogliono forza e decisione, altrimenti torni su e non dico che non sia bello nuotare sul filo dell’acqua, ma sotto, sotto è un’altra cosa. Scivolo sott’acqua e tutto assume un’altra prospettiva, tutto è lentezza silenziosa. C’è sempre il gallo che canta, sono le 15.00, ma io non mi sveglio, continuo a scivolare, ogni tanto chiudo gli occhi, poi li riapro e seguo luci impressioniste. Scivolo sott’acqua ed è come una danza, la musica potrebbe essere il canto lontano del gallo. Sono le 16,02 e il gallo canta di nuovo. Il gallo canta e io non mi sveglio, continuo a scivolare, ogni tanto torno su, riprendo fiato e poi scivolo di nuovo giù, sott’acqua, dove mi aspettano le mie luci impressioniste. Mi sveglio e non sta cantando il gallo, mi dò una spinta dal fondo, frantumo la quiete dello specchio d’acqua e sono fuori. C’è poca luce, il gallo è silenzioso, d’improvviso una nuvola si lascia attraversare dai raggi del sole: il gallo canta di nuovo. Sono le 17.03. È l’alba.


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