24 maggio 2013

di visioni vere e verità sognate




Houses bedrooms dream in a summer night, Jacek Yerka



Le visioni più vere appartengono ai sogni. Vivide di quella verità che vince lo sguardo dischiuso. L’animo sedotto dimentica la quiete del sonno. Brama la vita possedendo ciò che, fuggevole, lascerà andare al risveglio. Un’immagine in equilibrio tra ciò che è e ciò che non sarà mai. La bellezza di un desiderio vissuto e da cercare ancora. L’appuntamento senza data né ora, oltre il sogno. Il riflesso di una visione che si specchia in uno sguardo liquido e vero.


 


 
[Grazie a Miriam che si è lasciata rubare questa bellissima melodia]



8 maggio 2013

In albe profumate di menta e limone

Gradiva ritrova le rovine antropomorfiche,

Salvador Dalì

 

Questa notte vorrei un lenzuolo bucato da cui sbirciare le stelle, una luna timida e un soffione a cui affidare un sogno. Un due tre. Soffia. Soffio. Il mio sogno si fa neve e, lieve, accarezza la notte che va via per lasciare il posto all’alba. La luce non ha un solo colore, ma tutti quelli che puoi immaginare in una mattina che profuma di menta e limone. I colori dell’alba hanno quel profumo: menta e limone. Ce l’hanno per me. L’alba culla gli ultimi istanti del mio sogno. Una nenia lontana cerca di tenerlo stretto a sé per non farlo svegliare. Il sogno apre gli occhi. Gli occhi aperti dei sogni sono i più belli che tu possa immaginare. Si schiudono in quel profumo verdegiallo e si guardano intorno, vengono al mondo in quell’istante. Il primo vagito è la volontà di affermare il loro posto nel mondo. Io apro gli occhi. Guardo il mio sogno, lo stringo per quello che posso. Lo vivo. Il silenzio rivela la verità d’un desiderio muto. Per un istante confondiamo i nostri luoghi. Siamo insieme. Appena il tempo di trovarci per perderci ancora.


 





4 maggio 2013

crepuscolo d'un sogno





Ti ritrovo.
Qui, nel brivido dello sfiorar leggero
della melodia d’un paio d’ali di farfalla.
Qui, mentre trattengo il respiro in una pausa.

Fuggo ogni icastica rappresentazione di Te,
tra le mie braccia,
indossi fiaba e nuvola.

Svesto i miei pensieri
per trovare riparo nei tuoi
e sei nenia per ogni mia piccola paura,
lieve carezza sul mio corpo
abbandonato alla tua cura.

Sei qui, tra le mie mani,
vivi i miei occhi chiusi.
Abiti il crepuscolo di questo sogno di falene e musica.

***



[A questa poesia è stata assegnata una targa come Attestato di merito per il Premio Alda Merini di Poesia indetto dall' associazione culturale Nuova Accademia dei Bronzi, in collaborazione con le Edizioni Ursini di Catanzaro che ringrazio per aver scelto di premiare questi versi. È contenuta nell'antologia Mille voci per Alda (Ursini Edizioni) che raccoglie una selezione di liriche pervenute al concorso.]





2 maggio 2013

con me

Donna che legge, Luigi Parzini




Non ho mai raccontato te, ma ho scritto il tuo nome per serbarti in qualcosa che è importante. Per me, è importante per me. E accadrà che nessuno saprà mai che ci sei, io sì. Tutte le volte che affonderò gli occhi in quelle parole ti troverò. Anche se non raccontano di te, anche se lì sei solo in un pugno di lettere che hanno un suono, il tuo. E arriverà la notte, porterà con sé il silenzio e la discrezione giusta per incontrare quei pensieri che non si ha il coraggio di leggere. Alla luce fioca di una stella di passaggio leggerò quelli che mi hai lasciato tu. Poche parole e un nome in un pugno di lettere. Avranno un suono, il tuo. Avrò te, ancora una volta. Con me.







[Grazie a Miriam per avermi regalato questa canzone]