26 febbraio 2010

improbabili panini da viaggio

In viaggio. Ché non ne posso fare a meno di viaggiare, ché invece che imbottire la valigia dovrei trovare cose da lasciare. E lascio e prendo e lascio e riprendo e perdo. Se perdo ritrovo, quasi sempre. No. Però, però, sul serio, dove vai senza il supplì di vestiti? Un panino, devo infilare un panino nel tascone laterale del borsone e la borsa vintage per l’occasione vien fuori come un coccodrillo. Che ti dice? Mi è andato di traverso un calzino, dice il coccodrillo mangione, sbrigati a partire, sbrigati! E son qua, son qua con un supplì da ingoiare e un coccodrillo da salvare. Piange, piange e ride, piange, ride e piange il coccodrillo ed io sono ancora qua e tu sei là e il coccodrillo s’è infilato con la testa nel supplì. Un supplì al coccodrillo in sottoveste nera. Ho una sottoveste nera? Mah, forse sì, forse no, chissà. La tengo, può far sempre comodo, non si sa mai, magari il coccodrillo vuol mangiare. Sbrigati, sbrigati e scappa via, il coccodrillo ha ancora fame. Vieni di qua, scappa di là e nascondi quel foulard lui non lo sa ma nel panino, insieme ai cetriolini, non sai il sapore che dà. In viaggio. Sì, nella valigia solo fantasia.

13 febbraio 2010

legami






Eppure, non credo sia così complicato farmi un regalo. Il graffio di un gatto geloso, parole da tessere nel sorriso di un pettine insolentemente sdentato e una data da ricamare sopra le righe di un dire da interpretare. No, non credo sia complicato. Non credo neppure lo sia legare tutto con un bel filo rosso. Potresti tenere un capo del filo per te, sarebbe la mia parte di regalo , l'importante è che, poi, il resto lo possa srotolare, l'importante è che io abbia sempre un modo per poterti ritrovare.





Auguri.

Ovunque tu sia,

ammesso ci sia,

nonostante non sia.






[...queste parole hanno una data, non quella di oggi, quella di un 14 febbraio qualsiasi, uno di quei 14 febbraio senza un filo rosso e neppure un gatto geloso che, oltre che graffiare, sappia anche ricamare. Io un gatto così, ancora non l'ho mai visto, ma tu, se lo vedi, non fartelo scappare!]

4 febbraio 2010

L'Amore come dovrebbe...


Mi affido alle parole di S. Agostino ché nulla aggiungerei ai suoi occhi che guardano l'Amore. L'Amore come dovrebbe. L'Amore com'è: per me.



L`Amore (S. Agostino)

Giovane amico se ami per la prima volta,
questo è miracolo della vita.
Entra nel sogno con gli occhi aperti e vivilo con amore fermo.
Il sogno non vissuto è una stella da lasciare in cielo.
Ama la tua donna senza chiedere altro all`infuori
dell`eterna domanda che fa tremare di nostalgia i vecchi cuori.
Ma ricordati che più ti amerà e meno te lo saprà dire.
Guardala negli occhi affinché l`anima tremi
e le veli di una lacrima la pupilla chiara.
Stringile la mano affinché le dita si svincolino
con il disperato desiderio di riunirsi ancora,
e le mani e gli occhi dicano sicure promesse del vostro domani.
Ma ricorda ancora che se i corpi si riflettono negli occhi,
le anime si vedono nelle sventure:
Non sentirti umiliato nel riconoscere una sua qualitàche non possiede.
Non crederti superiore, poiché solo la vita
dirà la vostra diversa ventura.
Non imporre la tua volontà a parole ma soltanto con l`esempio;
ed anche questa sposa tua compagna
di quell`ignoto cammino che è la vita,
amala e difendila poiché domani ti potrà essere di rifugio.
E sii sincero giovane amico: se l`amore sarà forte
ogni destino vi farà sorridere.
Amala come il sole che invochi al mattino,
rispettala come un fiore che attende la luce del mattino,
sii questo per lei e, poiché questo lei deve essere per te
ringrazia Dio che ti ha concesso la grazia più luminosa della vita.

Amore sulla scena, Marc Chagall

 
...e a Chagall sfumature d'emozione che, nonostante il tempo, non mutano d'intensità arricchendosi di tutto quello che l'occhio preso d'amore non serbava nitido nei ricordi lontani.


 
[questo post
è per me
per come dovrebbe
e per com'è
dentro]