25 marzo 2008

il filo rosso perduto

Soffio delicato e sottile 
Azzurro e arancio come i colori d’estate
Un gabbiano e un ricordo
Il ricordo di quello che c’è stato
E già non c’è più
Di quello che c’è stato?
Un sogno, forse un sogno
Adesso ritagli di stoffa colorata
Dalle fantasie che non riesco a far combaciare
Non trovo il cotone per cucirle insieme
Ho perso il filo
Era un filo rosso, un filo sottile
Uno di quei fili sottili che però non si spezzano
Chissà se qualcuno lo ha visto
Chissà se qualcuno lo ha preso
Chissà… se lo vedi me lo riporti?
Lo cerco, lo cerco da tanto

Pensavo di averlo trovato.
Pensavo... e adesso non c’è più
però, non so perché, io sono sicura di ritrovarlo
Tu, però, se lo vedi riportamelo
Devo cucire i miei pezzi di stoffa colorata
e che io… io lo cerco, lo cerco da così tanto!


Immagine: Natura morta, P.Picasso

8 marzo 2008

da non tenere per sé




- Salve signor postino, c’è posta per me?
- Ora controllo signorina. Attende notizie?
- No, nessuna. Chiedo ugualmente, non si sa mai. Potrebbe rispondermi un bel: sì!
- Oggi è la sua giornata fortunata, c’è un telegramma per lei.
- Oh, grazie! Ma…
- Come mai quell’espressione?
- Sono solo frastornata. Ho ricevuto una notizia inaspettata: mi sono innamorata!

Mi sono innamorata e adesso che si fa?
Mi sono innamorata all’ombra di un mandorlo in fiore, con tutto quel candore, immersa in quel tepore. Mi sono innamorata come da bambini: senza troppi perché e un bacio affogato nel frappè.
Mi sono innamorata della fuliggine del mio camino, della voce stonata del vicino e dei baffi di un gattino.
Mi sono innamorata! Non so di chi, non so di cosa, ma questa è la sorpresa.
Mi sono innamorata e ho voglia di festeggiare, voglio cantare con il cuore per il mio sconosciuto amore!

Grazie signor postino, grazie. Lei non sa quale gioia ha regalato al mio cuore.
- Signorina, non serve ringraziare. Ho fatto solo il mio dovere.
- Ringraziarla per me è un piacere. Suvvia, venga con me a festeggiare.
- Certo, signorina. Sarà per me davvero un onore. 


 


"Un animo assorto nelle cose d’amore ha l’urgente bisogno di aprirsi, di rivelare a un amico quel che avviene in lui” [Goethe]