6 settembre 2008
il gambero vanitoso e la pioggia di sole
Piove sole ed io disegno ghirigori nel mio cappuccino caldo in un pomeriggio d’agosto che sbircia curioso tra le fessure di un esercito di ombrellini colorati in marcia lungo vie che non nascondono i segni di un tempo lontano.Piove sole e il mio colorito diafano scimmiotta, con poco successo, quello di un gambero vivace che mi saluta da una vasca trasparente in bella vista nel ristorantino del vicoletto a sinistra. Povero gambero, saluta e non sa, mostra tutto orgoglioso il suo bel colorito in tinta con l’estate e non vede l’avventore che lo ha appena scelto come protagonista del suo gustoso piatto.Intanto piove sole ed io sono quasi tentata di rubare quell’ombrellino rosso che sembra lì apposta per me; poi, però, mi specchio nella fontana, guardo le mie gote rosee e penso che per stavolta voglio che il sole mi bagni, voglio che le onde tra i miei capelli danzino silenziose in questo pomeriggio bagnato di sole, incorniciato tra le fessure di tanti ombrellini colorati, in compagnia di un gambero vanitoso.
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