4 settembre 2008

bolle di sapone e drago misterioso

 

Ho guardato attraverso le bolle di sapone, ho visto tutto.
Non guardarmi così, ho visto tutto quello che c’era da vedere e ho capito. Bisogna esser bravi per guardare attraverso le bolle di sapone, se poi hai anche gli occhi grandi quello che c’è si vede meglio. Io ho gli occhi grandi, ma ancora non sono brava. Imparerò.
Come, cosa ho visto? Tutto, ho visto tutto, anche quello che è difficile da vedere, anche quello che sapevo, ma che avrei voluto non vedere.
Mi conosci, se io non vado fino in fondo, se io non disvelo… aletheia, ti ricorda qualcosa? Ecco, tu lo sai, infondo tu mi conosci da quando quella traslitterazione è entrata nella mia vita, forse da prima. No, non voglio parlare di filosofia, benché… lasciamo stare.
Parliamo invece delle mie visioni: c’era un drago marino, con le squame verdi e una lunga lingua biforcuta rosso fuoco, ma i draghi marini hanno la lingua biforcuta? Tu lo hai mai visto un drago marino? Io no, anzi sì, solo nelle mie visioni o in qualche sogno.
Dicevo, c’era un drago marino con le squame verdi e la lingua biforcuta rosso fuoco, mi guardava con lo sguardo obliquo, io non ero spaventata, lo osservavo con curiosità, mi piaceva il verde delle sue squame, d’un tratto mi ha parlato. Che tu sappia, i draghi marini parlano? Ok, non rispondermi e soprattutto non guardarmi così.
Lo so, era solo una visione, i draghi marini non si incontrano tutti i giorni, voglio dire, non esistono.
Mi ha detto: “Ciao, non trovo più la mia rotta, le onde hanno cancellato la strada che avrei dovuto percorrere, potresti aiutarmi?”.
È che sono altruista e... non ho potuto fare a meno di dirgli che avrei fatto il possibile per aiutarlo.
So che sei curioso, adesso vengo al punto.
Gli ho sorriso e lui mi ha detto: “Bene, dovrai far forza sulla tua fantasia, dovrai attingere a tutti i colori e dipingere la mia strada come se dovessimo percorrerla insieme, quindi non dovrai pensare soltanto a quello che farebbe felice te, ma anche a quello che potrebbe far felice me”.
A quel punto non sapevo come fare, posso conoscere i miei pensieri e i miei desideri, ma il drago lo avevo incontrato in quel momento per la prima volta. Come avrei potuto dipingere qualcosa che gli piacesse sul serio?
Alla fine mi son fatta forza, ho chiuso gli occhi e ho usato i colori più belli, ho messo anche tanto verde e rosso, i suoi colori. Ho pensato che così avrebbe riconosciuto meglio il suo cammino e che in caso di pericolo si sarebbe potuto mimetizzare.
Aveva anche detto: "dovrai dipingere la mia strada come se dovessimo percorrerla insieme", di mio ho messo un bel tratto di blu, in modo che si sarebbe sempre ricordato di me.
Credo di aver avuto l’idea giusta perché il drago mi ha sorriso, ha fatto un salto, si è tuffato nel sentiero che avevo dipinto sull'acqua. È scomparso. Intanto io ero fradicia, imbevuta dell’acqua schizzata via a seguito del tuffo.
Questo è tutto, non c’è altro, poi la bolla di sapone è scoppiata e si è dissolta la visione. Che strana visione e che strano quel drago, secondo te cosa avrà voluto dirmi e perché ha cercato proprio me?
Credi che lo incontrerò di nuovo?
Lo so, i draghi marini non esistono, non quelli della mia visione: alti dieci metri e con una lingua biforcuta di almeno un metro.
So anche che non hai capito cosa ho visto che avrei fatto meglio a non vedere, ma in quello che ti ho raccontato manca un pezzo di storia, è qualcosa che mi ha detto il drago. Mi ha chiesto di custodire il segreto e io non voglio deluderlo.
Che poi, lo sai che i draghi non esistono, che mica è così sicuro questa sia la verità.

Nessun commento:

Posta un commento