10 novembre 2011

Grani impertinenti, una tranquilla vita da giardino 5


Grani impertinenti
…una tranquilla vita da giardino

- QUINTA PARTE -

scarabocchio di naimablu


Betulla è il chiodo fisso di Flaffy, e non mi riferisco a quello bianco da cui non si stacca mai!
Eccolo lì, il mio amico del cuore, che mi dice di avere un piano sul Coso, che nemmeno si accorge che la commessa di quel negozio è cotta di lui, che mi porta i biscottini allo zenzero e fa finta di niente.
Già, fa finta di niente.
Io però, lo conosco troppo bene, anche se non vuole darlo a vedere, soffre. Per cosa, poi?
Per quella spilungona dal capello triste, con lo sguardo cattivo e antipatico e il sorriso a trattino che ti verrebbe voglia di chiuderglielo con una zip.
Pensate sia troppo cattiva?
Bene, vi racconterò qualcosa e sarete voi a giudicare.
Betulla è arrivata qui non molto tempo fa.
Il tempo di mettere radici e ha iniziato a socializzare, a modo suo.
Vi spiego quale sia il suo modo.
Si fa portatrice del motto: ti dirò la verità, sempre e comunque.
Un motto che io sento di condividere e rispettare, un atteggiamento che a me fa piacere, ma: è davvero necessario dire proprio tutta la verità?
Per Betulla: sì.
Me ne sono accorta la prima volta che, incontrando Marghe le ha detto, con tutta la nonchalance di questo mondo, che avrebbe fatto meglio a usare un cappello piuttosto che esibire quei petali secchi e sciupati che, al massimo, avrebbero potuto conquistare uno spazzolone.
Marghe, che è un tipo sensibile, ha iniziato a piangere e i suoi petali hanno rischiato di appassire, inzuppati nel lago dei suoi inconsolabili lacrimoni.
È stata simpatica anche con me.
La prima volta che l'ho vista ho cercato di socializzare, invitandola a bere un thè da me.
Per rendere più accogliente l'invito, le ho detto che avrebbe trovato anche i biscottini al cioccolato e che, se la avesse fatto piacere, avremmo potuto chiacchierare delle nuove tendenze cosmetiche.
Ecco, la cosa dei cosmetici l’ho inserita solo per creare quel clima di complicità che si crea sempre tra le più giovani, per farla sentire a suo agio e, per dirla tutta, anche per non metterla in difficoltà con argomenti troppo impegnativi. Non mi ha mai dato l'idea di poter azzardare la discussione di questioni esistenziali.
Ebbene, credo d’averla messa troppo a suo agio...
Appena finito di parlare, mi ha guardata dalla testa ai piedi, ha sospirato e mi ha detto: «Proporrei delle barrette dietetiche da abbinare a del thè, rigorosamente, senza zucchero. Ci tengo alla linea e dovresti avere maggior cura della tua, anche tu: con qualche centimetro in meno saresti molto più carina.
Ovviamente i centimetri in meno non riguardano l’altezza, lì si può davvero poco. Sul trucco, più che qualche consiglio, dovremmo stabilire delle vere e proprie lezioni. L’abuso di fard che fai è ingiustificabile!».
Ho dovuto far ricorso a tutte le mie risorse zen per evitare di esprimerle il mio pensiero nella sua genuina interezza.
Il mio abuso di fard è sicuramente più giustificato del suo abuso di idiozie e maleducazione, senza contare che i centimetri in meno che ha lei, sono quasi certa, le siano stati sottratti in materia cerebrale.
Inutile dirvi come quello sia stato il mio primo e ultimo thè in compagnia di quell’arpia.
Gli effetti collaterali, più catastrofici, li ha vissuti Flaffy.
Voi lo vedete vestito da duro, sforzatevi almeno un po' di vederlo così, lo so, non ci riuscite e più che un pugno da macho, lo immaginate dare un graffietto da micio.
In ogni caso, Flaffy, ci tiene a dare sempre un’immagine moderatamente aggressive e, secondo lui (solo secondo lui), sexy di sé.
Desiderava anche la capellona smunta lo vedesse così e ce l’ha messa tutta.
Andiamo con ordine, ora vi racconto come Flaffy ha capito di amare (?) Betulla, senza ritenere di doverla mettere al corrente della cosa.
Quando Betulla è venuta ad abitare qui, il Gazzettino del vicino malandrino, l’aveva fotografata e messa in copertina come: bella e impossibile del mese di maggio.
Lo confesso, nonostante la mia natura spiccatamente intellettuale e le mie letture impegnate, sono abbonata anch’io al Gazzettino del vicino malandrino, ma non deve saperlo nessuno: ho una reputazione da difendere!
Lo leggo in gran segreto, solitamente lo nascondo nel cassetto delle posate d’argento, quelle che non prendo mai, quelle così pesanti che solo il pensiero di tirarle fuori ti fa metter su muscoli.
Vi affido un segreto: quando mi sento in colpa per aver mangiato qualche biscottino in più, penso alle mie posate d'argento ed è come fare pesi, senza nemmeno dover indossare la tuta: geniale, direi!
Una mattina, il corriere che consegna i giornali, ha bussato alla mia porta e, senza neppure dirmi “Buongiorno”, ha lanciato il giornale in casa.
Doveva essere un lanciatore professionista, nonché campione di nascondino perché, una volta entrata in casa, non sono riuscita a trovare il giornale.
Poco dopo, ha suonato Flaffy.
Gli ho aperto, lui è entrato e si è accomodato sul divano, gambe accavallate, braccia aperte ed espressione da: “Guarda come sono irresistibile oggi. Eh!”
Eh! Appunto.
So che morite dalla voglia di saperlo: pantaloni verde pistacchio a zampa d’elefante, camicia tigrata color melanzana e argento, stivali old west e occhiali da sole a goccia gialli.
Lo avete pensato, vi ho sentiti, non lamentatevi, ora, di ciò che avete immaginato pensando al look di Flaffy.
Flaffy, però, mi sembrava insofferente, si agitava sul cuscino, affondando la mano sul retro, dopo poco, è comparso: il Gazzettino del vicino malandrino era tra le sue mani.
Ero stata scoperta e non potevo più nulla!
«Mely, non me lo sarei mai aspettato! Tu che leggi soltanto libri che io userei come fermacarte, per quanto sono pesanti, e che sei abbonata alla Rivista degli snobcascasseilmondo. Ecco come non si finisca mai d'esser sorpresi...» mi ha detto con fare sornione.
Mi sono sentita spacciata, ma è durata poco, il tempo di balbettare un timido e colpevole: «Veramente, io…» che Flaffy ha tolto, con un gesto cinematografico, i suoi occhiali improponibili per esclamare, sospirando: «È bellissima, deve essere mia. La amo e lei ama me, lo so!».
Parlava di Betulla, il lanciatore esperto di nascondino, non mi aveva lasciato il tempo di guardare la copertina, invasa da una mega foto di Betulla: antipatica e insipida, come al solito.
È così che è iniziata la melodrammatica infatuazione di Flaffy per la “sua”(solo secondo lui) Bety e, di conseguenza, i miei guai come migliore amica dell’innamorato non corrisposto.

[continua...]

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