18 ottobre 2012

Boom!


Immagine di Lorenzo Populin




Non dovresti guardarmi così. Non dovresti guardarmi e basta. Non mi vedi. Non vedi? Vedi, tutte le volte che mi hai incollato gli occhi addosso, io ho cercato di scollarli senza lasciarne nemmeno un pezzo. Pezzi di occhi, di sguardi, di te che, nonostante tutto, non vedi. Vedi, adesso sarebbe il caso andassi via. Una volta per tutte, in una volta sola, senza lasciare niente, nemmeno un pezzo di occhi staccato male dalla mia pelle. Pelle, respiro, occhi. Un pezzo alla volta, senza lasciare niente, nemmeno me con te. Non ti vedo. Vedi, anche se tieni quegli occhi incollati, quelle mani incrociate, quelle labbra serrate, anche se un sacco di cose. Cosa? Cosa credi, che basti un po’ di colla per farsi ricordare o per trattenere? Scollati quest’idea di dosso, insieme ai vestiti, ai miei occhi e alla mia pelle. Vedi, questa mattina ho preso tutto quello che abbiamo infilato nel sacco di juta ieri notte. Pezzi di te, pezzi di me, pezzi di vita tagliati male e incollati alla meglio, pezzi di sogni rubati alle stelle. Le stelle, le stelle, le stelle… quante stelle può contenere un sacco di juta? Tutte quelle che ci abbiamo infilato ieri notte più un sacco di altre cose , che è sempre lo stesso sacco di juta, ma fa finta di no per non farsi riconoscere. E tu? Tu che abbandoni le braccia, tu che schiudi le labbra, tu che inizi ad aprire gli occhi, tu che un sacco di altre cose. Cosa pensi, tu? Cosa vuoi, tu? Cosa vedi, tu? Vedi, io ci ho provato a scollare tutto, a restituirti fino all’ultimo pezzo, a chiederti di andar via. Una volta per tutte, anche in più di una volta. Così abbiamo messo tutto nel sacco, un sacco di pezzi in un sacco di juta. Ci abbiamo infilato anche le stelle. Ci abbiamo provato. Tutte le stelle di ieri notte in un sacco. Sono un sacco di stelle, ma questo l’ho già detto. Quello che ancora non ti ho detto è: resta! Resta anche se ormai c’è solo qualche pezzo, resta per quei segni di colla che non andranno mai via, resta per vedere come fanno le stelle quando sono così tante da far esplodere un sacco di juta. Vedi, dovresti guardarmi così. Dovresti guardarmi e basta. Mi vedi? Con i tuoi occhi incollati addosso e un sacco di noi tra le mani. Vuoto il sacco e tutte le nostre stelle… E tutte le nostre stelle? Boom!







10 commenti:

  1. Suggestioni, dolci... Grazie, Vale :)

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  2. Non l'ho letta, l'ho cantata!

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    1. Bene :D
      Anche io, anche se non lo diremo mai agli Oasis (la musica è sempre la loro) ;)
      Grazie, Ali <3

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  3. bellissimo post... come sempre ci fai sognare :)

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  4. Ciao Momo! :D
    Grazie, sono felice se riesco a far sognare un po'...
    Tanti baci per te :)

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  5. Vuoto il sacco e tutte le nostre stelle… E tutte le nostre stelle? Boom!

    Fantastica!!!
    La trascendente immanentemente

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    1. L'immanenza innanzitutto, soprattutto quando si parla di pelle e stelle ;)

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  6. Un bel puzzle di te, cerchi tra le parole, nel senso di più cerchi tondi e nel senso che li cerchi per finire il puzzle, ma siccome ti conosco so che perdi sempre qualche pezzo, ed è ciò che è bello infatti, il gesto di comporre più che finirlo completamente, se il puzzle viene finito, che senso ha? Ecco perché hai sempre qualche pezzo nascosto nella tasca, pronto a nascondersi ogni volta.
    Boom!

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  7. che senso ha? non lo so, proprio non lo so. però una cosa la so: a certe domande so di non saper rispondere. però cerco, cerchio e... cerchiamo insieme di finirne almeno uno, riservandoci di confondere tutto un pezzo prima della fine? non prima, un pezzo prima della fine ;)

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