17 agosto 2008

di vento e baci di farfalla



Sai c’era il vento quel giorno ed io non me ne accorgevo, tutt’intorno profumo di magnolie. E tutto era bianco, come la nostra attesa, come quelle mani che già c’erano e noi non lo sapevamo. Come per il vento, c’era, ma non lo sentivo. Fiori di mandorlo e ciliegio, neve di petali e baci di farfalla, le tue ciglia che si schiudevano sul mio viso come piccole carezze. Piccoli passi, appena accennati, uno sfiorar sottile sul manto di neve bianca profumata di fiori. Può nevicare anche ad agosto sai? Si può ballare anche stando sdraiati sull’erba al chiaro di luna con gli occhi chiusi. Ti assicuro che si può, come quando ci siamo ritrovati quella notte, senza un appuntamento, senza una direzione, nel nostro posto, quello che avevamo costruito insieme. Oggi ci sono ritornata, avevo voglia di dipingere, mi sentivo ispirata, ho dipinto una macchia blu, una linea verde che sembra la coda di un drago, onde azzurre e una luna rossa come un bello spicchio d’arancia sanguinella e quasi m’è venuta voglia di assaggiarla. No, non tenermi il broncio, c’eri anche tu, ti assicuro che c’eri ed eri proprio nel rosso di quella luna profumata d’arancia. C’era di nuovo il vento, stavolta me ne sono accorta,ho chiuso gli occhi, ho assaggiato la luna e ho sentito di nuovo i tuoi baci di farfalla. Eravamo insieme. C’eri, c’eri davvero, come quella notte. Di più.

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