
28 febbraio 2009
nevicano fiori di pesco

21 febbraio 2009
sospesa
Ho iniziato a sentir freddo, ho percepito il vuoto dell’assenza, ho avuto paura. Così, sono scappata e mi sono nascosta, io. Non sono pronta a uscire, a fare bagni di sole e nuvole, ma non ho smesso di cercare il mio filo. Non ci siamo persi per sempre, lo so, sento. È che io, a volte, lo sento proprio forte e, quando succede, chiudo gli occhi e gioco, come se lo avessi tra le dita. Così lo ritrovo, così ci ritroviamo.
17 febbraio 2009
canzone spezzata
Quando c’ero ti raggiungevo su una nuvola amaranto, correvo sulla mia nuvola solo per salutarti prima che tramontassi. Che corse che facevo, correvo così veloce da respirami. Non so perché, ma i tramonti mi son sempre piaciuti, sì che c’è quell’istante in cui fa un po’ freddo, ma a me piace anche quello.
Perché chiudo gli occhi e non riesco a viverti di nuovo? Perché non riesco a respirarmi? Voglio colorarmi d’arancio, voglio quell’istante di freddo, solo un po’, solo per un istante, per quell’istante. È che io proprio non (mi) sento, è che ho nostalgia…
Lo so che mi guardi, me ne accorgo sai? Credi che non ci sia, invece sono lì seduta sul mio angolo di cielo spezzato, faccio attenzione a non tagliarmi e intanto ti guardo. Tu non ti arrendi, tu continui a guardarmi che quasi mi tocchi con gli occhi e io vorrei saltar sulla mia nuvola amaranto per raggiungerti, come una volta. Vorrei, ma non ci riesco. Ti guardo e non mi muovo. E lo so che mi aspetti, lo so che vorresti che dicessi qualcosa, che respirassi almeno. Provo a parlarti, ma non riesco che a gridare nel silenzio, questo silenzio che è tutta una canzone spezzata, un po’ come il mio angolo di cielo. Quando sarò pronta tornerò a salutarti, adesso no, adesso proprio non ci riesco, ti guardo da lontano e tutto quello che vorrei dirti, lo affido ai miei occhi e a questa canzone spezzata. Cerco di raggiungerti così, in silenzio, respirandomi per quel che posso.
16 febbraio 2009
sorpresa di Jericho
13 febbraio 2009
Pablo, che sorpresa!
Nudo in spiaggia
...e in tutto quel mare, la mia sirena amica che mi aspettava!
(Volevo portarti con me e ti ho trovata qui, sei anima fluttante sulle onde di Pablo. Qui è tutto pieno di mare, è pieno di te. Penso che tu e Pablo vi apparteniate)
Ulisse e la sirena
C'era mare, tanto e colorato mare, ma c'erano anche delle sieste...

La siesta
...che erano un irresistibile invito ai sogni più belli, sogni di forme generose e tondeggianti immerse nel colore ed abbandonate al suono della musica sempre viva e diversa di Pablo
Ragazza con mandolino
Tutto quello che sembrava assolutamente certo non c'era più e la forme si perdevano e non riuscivo più a trovare confini e senso ed anche il bacio che credevo di conoscere , ti confesso mi faceva un po' paura...

Il bacio coi fiori
C'era anche il dolore, quello vivo e forte, violento e devastante, quello della guerra o dell'anima, quello che ti lascia senza parole e che ti fa soffrire come se uscisse dalla tela per afferrarti e portarti con sé

Donna che piange con fazzoletto
C'era Pablo! Arlecchino musicista, artista di colori e musica sempre diverso, sempre vivo e sorprendente

Arlecchino musicista
"La mia fortuna, e probabilmente la mia gioia più grande,
è che utilizzo le cose come mi suggeriscono la voglia e l'inclinazione del momento...
nei miei quadri uso le cose che mi piacciono"
(Pablo Picasso)
Ecco, per me Pablo è stata la sorpresa! Una sorpresa di quelle che quando le scarti rimani a bocca aperta, che ti lasciano la voglia di scoprire ancora, di giocare, di pensare, di vivere il più possibile come tra i tratti delle sue pennellate sulla tela. Una sorpresa che ho appena iniziato a scartare e che spero di riuscire a vivere ancora ed in modo sempre più intenso!Che ne pensi, credi abbia raccontanto bene il nostro non appuntamento? Ci sarebbero tanti altri colori ancora da usare e tanti tuoi dipinti da mostrare, come il tuo originale omaggio alle fancilulle italiane che mi ha accolta appena arrivata

L'Italiana
oppure le due graziose ragazze che leggono

Due ragazze che leggono
lo so, lo so che ci sarebbe ancora tanto altro da mostrare, ma lo spazio è finito e qualcosa la tengo solo per me...
11 febbraio 2009
insensatezza
Ammutolisco
al suono di pensieri che non lasciano spazio tra i respiri
Parole di vento e frammenti di cristallo
Riflettono
spazi irreali
dilatando un tempo di emozioni che stentano a galleggiare.
8 febbraio 2009
incerti passi

Incerti passi di danza nel suono arancio di una sala da ballo improvvisata.