25 gennaio 2012

glu

Joan Mirò – Ubu Roi – 1966 – Il riposo di Padre Ubu
Ché non lo so cosa c’è o cosa non c’è. Non più. Più o meno, ho sempre avuto la certezza che le cose sono, nella misura in cui un pesce rosso in una bolla sia ascoltato da una stella, caduta nel tratto di mare sbagliato. Né più né meno, a meno che… A meno che non se ne abbia abbastanza di tutte quelle bollicine e ci si dia alla macchia, il più in fretta possibile. Sempre che la macchia non persista o ci rapisca a tal punto da fiondarci, insieme a lei, in una pozza di colore. Tira, tira su quel secchio! L’hai persa, di nuovo. Non vedi che non c’è anche se c’è? La verità è che la luna riesce sempre a farla franca. “Francamente me ne infischio”, ha detto qualcuno. L’ha detto tutto d’un fiato, lo stesso che trattengo io. Nel tempo d’un salto nella pozza in fondo al pozzo. Ché non lo so cosa c’è o cosa non c’è. So che c’è il mare, oggi c’è il mare.


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