12 ottobre 2010

Traiettorie a punto croce


W.M.Turner, Snowstorm: Hannibal and His Army Crossing the Alps


Due occhi guardano l’obiettivo. Guardano e dicono. Stanchi, si abbandonano alla luce ovattata che li avvolge. Una foto dopo l’altra, un occhio dopo l’altro. “Non ho mai capito niente! Forse”. Due occhi si guardano riflessi nell’obiettivo. Faticano ché oggi è così: una faticosa e ovattata giornata di ottobre. “La luce non è delle migliori!”. È la luce giusta, l’unica possibile. “Sembra un sogno, lo sai?”. Invece no, è tutto vero ed è del color bitume di quelle nuvole che fanno chiasso nei pomeriggi rattoppati. “Guarda, c’è un rospetto rosso, vuoi baciarlo?”. No, i rospi restano rospi, le favole restano. Favole, appunto. Ahi! “Lo sapevo che ti saresti fatta male, quante volte ti ho detto di usare il ditale, ma tu niente, tu ricami a mano libera e pretendi che vada tutto liscio”. Veramente era un punto a croce. Nella croce c’è un punto, almeno uno, in cui ci si incontra. No, sono linee parallele, sono sicura. Le ho viste bene. Gli occhi sono stanchi, sfuggono l’obiettivo che li insegue. La vita vive di istantanee, una dopo l’altra, un occhio dopo l’altro. Una sola croce e linee parallele a cui siamo destinati. Da percorrere con cautela, dando poca confidenza ai rospi e sfuggendo l’obiettivo. Per quanto possibile.





1 commento:

  1. ma, le tue esperienze "altrove", appena scarabocchiate, son gia al capolinea?
    il rospo a.

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