11 gennaio 2010

giallo



È appena giovedì. È arrivato sottovoce, senza far rumore, per non disturbare. Li riconosco certi giovedì, non vogliono dar noia: arrivano, salutano e poi s'adagiano sul letto di luce gialla offerto da un lampione. Mi piace la luce gialla dei lampioni, quando non è giaciglio, si fa manto accogliente ed io me ne accorgo. Stringo le spalle, incrocio le braccia e le accarezzo per farmi calore. Mi sento. Sono calore, sono piccola stretta di spalle protetta dall'abbraccio di una luce gialla. Sono colore. Giallo, come il pensiero che stringo a me, come una sera dipinta d'autunno soffiata tra i respiri di un'armonica. Giallo, come il colore che mi manca, come te che non lasci questa appassionata melodia d'armonica. Come me con te, quando di quei respiri abbiam fatto colore. Giallo.


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