Ti ho portato con me stasera, eri nel passo veloce della mia ombra lunga, mi camminavi accanto riflesso nel sorriso di falce di una luna viola. Correvi. Correvamo insieme, verso castelli di nuvole indaco, con i pensieri ricamati in ragantele di fili intrecciati d'argento. Tutt'intorno era fuoco, tutto era ombra silenziosa e veloce. Ti ho portato con me stasera, poi ci siamo lasciati. Ci siamo lasciati lì, in quel cielo viola abitato d'indaco e fuoco. Ci siamo lasciati lì, nel bel mezzo di una tempesta di nuvole.
"Mia sorella che guardi il cielo e il cielo non ti guarda, se c'è una strada sotto il mare prima o poi ci troverà, se non c'è strada dentro il cuore degli altri, prima o poi si traccerà", il buon Fossati ha detto tutto in tre frasi, quindi evito di dilungarmi troppo io. Aggiungo solo che mi dispiace di non aver risposto alla mail ma è un periodo che non controllo molto ciò che accade su libero. faber
RispondiEliminaIo dico che la strada fatico a vederla, però...però, qualche volta c'è una piccola, bella sorpresa che mi regala una piccola luce. Grazie per il passaggio, sempre delicato e forte :)
RispondiEliminaNon c'è niente di più difficile che abbandonare alcune ombre. O forse sono loro che ci stanno attaccate pervicacemente. Un bacio.
RispondiEliminaquella non era solo un'ombra, quella "presenza" io la conosco bene. Un bacio
RispondiEliminaImmagino anche tu avrai osservato, le scorse sere, quanto magrittiana fosse la luna... averlo saputo ci mettevamo d'accordo e andavamo insieme a Palazzo Reale! :)
RispondiEliminaCiao Daniele, vero, io sono stata con una mia cara amica il 21 marzo, era sera, intorno alle 18,30. La mostra è stata uno spettacolo, Magritte è così ironico e irriverente. Mi sono divertita, ecco, divertita credo sia il termine giusto :)
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