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Succede che. Cosa, come, chi? Chi. Chicchiriccava il gallo, e non erano le sei. Alle venti in punto, in punta di piedi. Scalzi. Un passo alla volta e l’esitazione infilata nella tasca della giacca blu delle occasioni migliori. Se c’è occasione, altrimenti puoi cercarla. Puoi cercarmi. In fondo alla tasca, tra le cuciture di un pensiero sfilacciato. C’è un filo. Non è più rosso, non ne ha bisogno. È blu, come il suono di alcune sere attorcigliate all’uncino di un punto interrogativo. Ciondola nella sua danza migliore. Scivola su una risposta, al riparo dal dolore. Ti riconosco e ti accarezzo, anche se fa male. Sono le ventiquattro. E sei. Un pensiero in equilibrio su una lama.
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fa meno male quando è blu :)
RispondiEliminaCiao Roby,
RispondiEliminanon so cosa faccia meno male e non so se preferisco il dolore del rosso alla malinconia (qualche volta arresa) del blu.
Che poi, se ci pensi bene, rosso + blu = viola...insomma, è sempre un pensiero ;)
Un abbraccio, Roby :)