Nel castello incantato c’era una crepa. La principessa sola guardava il mondo da lì. Una piccola crepa sul mondo, una piccola crepa sul cuore. Il cuore batteva, batteva, batteva. E sembrava fermarsi solo quando a penetrare era quel pezzo di mondo che non le apparteneva più.
Sono, qui, sono ancora qui!, sembrava gridare qualcuno, qualcosa, non era ben chiaro, qualcuno sembrava all’oscuro.
Non sento, non sento, si copriva le orecchie, riparava il cuore.
Invece sentiva, oh se sentiva; anche se voleva far finta che in quel castello incantato tutto fosse sicuro, lieve come quei ciuffi di nubi spruzzati nel cielo, come fossero spuma sul mare tranquillo in una giornata di agosto.
La principessa sola sbirciava da un pezzo d’incanto squarciato. E stava in silenzio per sentire, magari qualcuno avrebbe parlato, forse qualcosa sarebbe accaduto.
Dove sei, dove sei?, ruppe il silenzio.
Sono qui, sono qui, finalmente!, una voce rispose.
La principessa, però, non vide nessuno, nonostante continuasse a sentire.
O, se sentiva!
Non ti vedo, non ti vedo!, disperata gridava.
Più vicino, più vicino!, fiduciosa, la voce, incitava.
Oltre la crepa, scorse qualcosa, a un passo dal cuore, avvertì del dolore, oltre ogni paura decise di andare. Un balzo più in là e il sorriso iniziò ad affiorare
Nel castello incantato c’era una crepa. La principessa sola decise che il mondo non poteva continuare a guardarlo da lì.
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