Meditazioni del mercoledì: il tempo mi sfugge.
Se penso agli ultimi mesi, so di aver lasciato andare tante cose, di aver trascurato la scrittura, la lettura, il cinema, di aver avuto nelle orecchie sempre la stessa musica, di aver fatto finta di non ascoltare ciò che autenticamente sentissi, di non riuscire ad essere davvero dentro progetti che mi stanno a cuore, di aver tenuto il telefono troppo occupato, di non essermi occupata di chi, spesso con discrezione, mi ha chiesto di esserci molto più di quanto ci sia stata. Ho confuso delle idee con i sogni, e sì che è vero che un sogno spesso nasce da una buona - o cattiva, punti di svista - idea, ma il sogno, poi, chiede di diventare vero e se non lo diventa, nonostante tutta la passione e la buona volontà, tutti i tentativi possibili e il coraggio, allora forse quello non è un sogno, ma un'idea destinata a svanire e non a restare. Ho dimenticato che tutto quello che fugge e non ha il coraggio di esserci non è che un'impressione di passaggio, non un affetto o un sentimento. Mi sono dimenticata di me e di tutta la vita che mi aspetta e che voglio stringere tra le mani per non farmela scappare via, di tutto quello che voglio ancora vedere, delle storie di cui voglio sapere la fine, delle cose che non so e che voglio imparare, di quanto sono curiosa e di quanto questa curiosità, un giorno o l'altro, mi metterà nei guai, per fortuna. Poi ho pensato tante altre cose per concludere che, adesso, non è proprio più tempo di pensare. Il tempo, lo stesso tempo che mi sfugge.
Conclusioni del mercoledì: mi è sfuggito il tempo.
Propositi del mercoledì: tutto quel tempo, io lo voglio riacciuffare.
Se penso agli ultimi mesi, so di aver lasciato andare tante cose, di aver trascurato la scrittura, la lettura, il cinema, di aver avuto nelle orecchie sempre la stessa musica, di aver fatto finta di non ascoltare ciò che autenticamente sentissi, di non riuscire ad essere davvero dentro progetti che mi stanno a cuore, di aver tenuto il telefono troppo occupato, di non essermi occupata di chi, spesso con discrezione, mi ha chiesto di esserci molto più di quanto ci sia stata. Ho confuso delle idee con i sogni, e sì che è vero che un sogno spesso nasce da una buona - o cattiva, punti di svista - idea, ma il sogno, poi, chiede di diventare vero e se non lo diventa, nonostante tutta la passione e la buona volontà, tutti i tentativi possibili e il coraggio, allora forse quello non è un sogno, ma un'idea destinata a svanire e non a restare. Ho dimenticato che tutto quello che fugge e non ha il coraggio di esserci non è che un'impressione di passaggio, non un affetto o un sentimento. Mi sono dimenticata di me e di tutta la vita che mi aspetta e che voglio stringere tra le mani per non farmela scappare via, di tutto quello che voglio ancora vedere, delle storie di cui voglio sapere la fine, delle cose che non so e che voglio imparare, di quanto sono curiosa e di quanto questa curiosità, un giorno o l'altro, mi metterà nei guai, per fortuna. Poi ho pensato tante altre cose per concludere che, adesso, non è proprio più tempo di pensare. Il tempo, lo stesso tempo che mi sfugge.
Conclusioni del mercoledì: mi è sfuggito il tempo.
Propositi del mercoledì: tutto quel tempo, io lo voglio riacciuffare.
e giovedi' gnocchi. mi sono un po' perso sulla distinzione tra sogno e idea che proponi, ma l'importante è non farsi troppe pippe.
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