Tre mondi, Esher
Ho una storia da raccontare. È la storia di due piccoli
mondi distanti che per un pezzo di tempo si sono confusi. Non sapevano da che
parte iniziare e nemmeno come tutto fosse incominciato, ma era così che doveva
andare. Come quelle cose che vanno, nonostante tutto, oltre tutto. Non si erano
incontrati, ma proprio confusi ché i confini qualcuno li aveva cancellati dalla
carta geografica, come tutte le volte che le linee sono solo un mucchio di
piccoli orizzonti da raggiungere, solo per avere una scusa per fare una passeggiata
insieme. Quando chiedi a qualcuno di seguirti per saltare oltre l’orizzonte,
l’altro sa che gli stai chiedendo di accompagnarti per tutta la vita. Richieste
così non si fanno quasi mai. Quasi. I due piccoli mondi non avevano mai pensato
di saltare, men che meno oltre l’orizzonte. Erano solo confusi, di quella
confusione che fa pensare che le linee siano scomparse o che le uniche
possibili siano quelle degli orizzonti. Anche se gli orizzonti non li aveva
nominati nessuno. Anche se certi pensieri è meglio non averli. Anche se poi era
tutta colpa del riflesso dell’acqua e delle figure che le ombre proiettano nel
lago. Anche se nessuno dei due aveva messo in conto che, in mezzo a tutta
quella confusione, alle linee scomparse e agli orizzonti da saltare c’era un
altro piccolo mondo che aspettava. Nuotava, silenzioso, sotto il pelo dell’acqua,
tra le ombre e i riflessi, trattenendo il respiro finché poteva, pronto a
saltar fuori appena non ne avesse potuto più. Ho raccontato una storia. La
storia di due piccoli mondi distanti che per un pezzo di tempo si sono confusi.
Hanno una storia da raccontare. La storia di un altro piccolo mondo che aspetta
di saltar fuori, un attimo prima di non poterne più.
[Grazie a Miriam per avermi regalato l'immagine di questo bellissimo disegno di Esher.]
Fusi e confusi.
RispondiElimina"Anche se certi pensieri è meglio non averli."
I pensieri saltano via, salti in lungo, salti con l'asta, e chi li acchiappa più.
È che la chimica mi ha sempre attrattodistratto con il risultato che...
RispondiElimina(ho un camice da laboratorio pieno di macchie, bruciature e strani segni. Non ho mai tentato di interpretarli, li lascio lì, in attesa che abbiano voglia di blaterare qualcosa...)
Penso che sia quando i mondi si confondono, che acquistano senso. Un senso che poi trattengono anche quando la "confusione" svanisce.
RispondiEliminaCome i sogni ...
I sogni, i sogni...
EliminaSì, c'è quel terzo piccolo mondo che, oltre a non mandarle a dire, forse confonderà tutti di soppiatto, per sentire ancora (in ogni senso)...
raccontata dalla tua voce sarebbe ancora più bella.a.
RispondiEliminaNon saprei, ci sono storie da ascoltare silenziosamente. Questa è una di quelle, almeno credo...
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