Hopper, Reclining Nude 1924–27 , acquerello |
C’è una musica. Una musica lontana legata a due mani ancora
slegate. Vicine, nella penombra all’ombra delle luci di un sentiero di candele
e occhi fissi sulle ferite di luce. Poi ci sono occhi che non seguono gli
altri, ascoltano la musica lontana legata a due mani non più slegate. Le mani
sono vicine, gli occhi non molto distanti, ma ancora troppo per potersi incontrare.
Nel quasi buio ferito di luce, sanguinano gocce di vita. Una alla volta,
stillano dal pianto argenteo di occhi che non sanno di piangere. Sono occhi che
aspettano di allontanarsi dal sentiero delle candele. Aspettano che le ferite non
brucino più. Aspettano. Poi ci sono le labbra. E se ne infischiano della musica,
delle candele e delle ferite. Loro non aspettano. Bevono tutta la luce che
possono e delle gocce di vita che sanguinano si fanno riparo. E ci sono gli occhi. Non sempre si legano, qualche volta si lasciano andare
per ritrovarsi nella ferita di luce di un bacio.
sembra che siano le parole a suonare la melodia del pianoforte.... che bello :3
RispondiEliminaGrazie Momo <3,
RispondiEliminaqualche volta, a scrivere la partitura ci pensano i sogni...
Un sorriso per Te!
Se sempre così musicale...elegante :-)
RispondiEliminaVolevo scrivere "sei sempre così musicale..." :-) (che basta una lettera in piu' o in meno per cambiare il senso del tutto...)
RispondiEliminaGrazie a Te che sei sempre la benvenuta ;)
EliminaUn abbraccio!
Belle le parole, bella la musica, bella la scelta del dipinto. E brava tu!
RispondiEliminaBella anche tu :D
RispondiEliminaGrazie... io felice :D
Che belle parole!!!! Pura poesia... e bella anche la musica che fa da sottofondo... Tutto bellissimo! (scusa se sono ripetitiva!) ^_^
RispondiEliminaGrazie Terry, sono felice ti piaccia :)
EliminaBenvenuta!