13 ottobre 2011

Grani impertinenti, una tranquilla vita da giardino 1

Grani impertinenti
… una tranquilla vita da giardino
 
- PRIMA PARTE -






scarabocchio di naimablu




Salve a tutti e benvenuti nel mio giardino.
Per la verità, il giardino non è soltanto mio, ma questa piccola aiuola piena di viole ciocche e contornata da sassi di mare, tondi e colorati, è la mia casa.
Sassi di mare, sì, anche se non siamo in spiaggia.
Li ho trovati qui la prima volta che son caduta dall’albero.
Non ridete, non è simpatico cadere e io cado spessissimo, dall’albero come dalle nuvole.
Quando cado dalle nuvole, solitamente, viene fuori un odioso bernoccolo che abita con prepotenza i miei pensieri per un bel po’.
Provate voi a farvi passare il dolore per qualcosa che non vi aspettavate!
Io non ci provo più, aspetto; così il bernoccolo crede che sia pronta ad accoglierlo e lascia stare i miei pensieri, almeno per un po’.
Per fortuna, oggi non sono ancora caduta.
Sono scivolata tra le insenature del mio albero, ho scostato il sasso di vetro, che fa da finestra alla mia aiuola, e ho visto, in lontananza, arrivare qualcuno.
Chi è? Come siete curiosi, quasi quanto me. Quasi, perché credo non sia così semplice battermi.
L’unico che possa farmi un’agguerrita concorrenza è Flaffy, il mio migliore amico, che sta per suonare la campanula all’ingresso.
Ecco, adesso sapete chi sta per arrivare.
Sono felice quando arriva Flaffy, un po’ perché possiamo chiacchierare delle ultime tendenze moda, un po’ perché ha sempre qualche succulento scoop da condividere, ma, soprattutto, perché l’odore che lo precede mi riempie lo stomaco, ancor prima che sia raggiunto dalle meraviglie di cui il mio amico è capace.
Flaffy è bravissimo a cucinare i biscottini allo zenzero, ogni giorno ne sforna tanti per la colazione e, spesso, ne porta qualcuno anche a me per la merenda.
È uno gnomo davvero simpatico, abita al piano di sotto, ancor prima che arrivassi sul mio albero.
La prima volta che l’ho visto non è che mi abbia fatto una buona impressione.
Aveva un chiodo di pelle bianca che sfoggiava, con orgoglio, su un paio di pantaloni a quadroni e una camicia country, con altrettanti quadroni, ma dai colori diversi e contrastanti.
Definirli contrastanti è un eufemismo, per non dire che avrebbero potuto organizzare un torneo di boxe tra di loro.
Capirete bene quanto un pugno nell’occhio potesse far meno male che la vista di quell’ingorgo di abiti, ma i suoi biscottini sono stati capaci di farmi dimenticare anche un abbinamento a quadroni: color cachi/verde melma.
Lo so cosa state pensando: no, non è solo per i biscottini allo zenzero che gli voglio bene.
Io e Flaffy condividiamo tantissime cose, siamo cresciuti insieme.
Io so tutto di lui e lui sa quasi tutto di me. Quasi. Non è che non mi fidi, ma qualche segreto va anche tenuto per sé.
Avete visto quanto chiacchiero? Così tanto, che non mi sono ancora presentata.
Mi chiamo Mely e sono una deliziosa melagrana, non provate a mangiarmi, però.
Sono graziosa, sì, un po’ tonda, magari non troppo alla moda tra le bellezze di questi tempi, ma ho anch’io il mio fascino.
Posso vantare, per esempio, un ciuffetto niente male, ho delle stuzzicanti lentiggini che decorano le mie guance rosse, occhi grandi ed espressivi e un bel colorito vivace. Nulla a che vedere con quello smorto della svampita che abita due aiuole più avanti. Si chiama Betulla ed è una di quelle stangone dal fusto slanciato che vanno per la maggiore oggi.
Anche Flaffy ci è cascato, non me l’aspettavo, ma lui, come tanti, è caduto nella trappola della capellona smunta e dal sorriso “a trattino”.
Sì, proprio così: "a trattino"; quello che non sai mai se è una smorfia di disprezzo o un sorriso da interpretare, con molta fantasia.
Ad ogni modo, conoscerete anche Betulla.
Adesso, però, corro ad aprire a Flaffy, dall’odore che sento, i biscottini devono essere superlativi.
[continua...]

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